Sen. Zaffini: “chi aggredisce le Forze dell’Ordine deve andare in carcere”

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  • BANNER-DUE-MONDI-NEWS-SPOLETOInnalzare fino a un minimo di quattro anni di detenzione le pene per i reati di minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per «evitare che le aggressioni subite dalle forze di polizia rimangano sempre impunite». In un disegno di legge depositato a Palazzo Madama il senatore Franco Zaffini spiega che le attuali norme prevedono misure alternative al carcere per coloro che vengono condannati a pene inferiori ai quattro anni perciò è «un dovere per lo Stato farsi carico del compito di proteggere gli agenti affinché possano svolgere al meglio il loro compito di tutela dei cittadini». 

    «Le aggressioni avvengono mentre polizia, carabinieri, guardia di finanza, agenti penitenziari e municipali svolgono i loro compiti istituzionali – spiega il portavoce umbro di Fratelli d’Italia -. Gli episodi che continuano a ripetersi, ultimo soltanto in ordine di tempo è quello avvenuto a Città di Castello dove due agenti del commissariato sono stati aggrediti in piazza davanti agli sguardi spaventati dei passanti, denotano indifferenza e arroganza da parte dei malviventi affatto intimiditi dalle divise considerate simboli sui quali poter sfogare frustrazioni e aggressività». 

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    Secondo Zaffini «del dilagare della violenza contro le divise in strada dovrebbero preoccuparsi per primi i cittadini» in quanto «le forze dell’ordine rappresentano un indispensabile presidio di legalità e sicurezza sul territorio, nelle città e nelle strade, e il loro ruolo nella prevenzione degli atti violenti non può essere in alcun modo sminuito». «Un discorso a parte meritano le continue aggressioni subìte dagli agenti penitenziari nelle carceri – prosegue l’esponente di Centrodestra – quasi sempre da parte di detenuti stranieri». 

    Il disegno di legge – riferisce Fratelli d’Italia in una nota – punta a garantire la punibilità e la punizione degli autori di aggressioni in danno di esponenti delle forze dell’ordine, elevando le pene previste dal Codice penale per i reati di minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale: ora gli articoli 336 e 337 prevedono un periodo di «reclusione da sei mesi a cinque anni» mentre il ddl suggerisce di alzarle «da quattro anni a dieci anni» prevedendo un’ipotesi aggravata quando l’aggressore utilizza armi.

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