Gran fermento per la preparazione dei costumi per lo spettacolo di Domenico Sarri “La furba e lo sciocco” che andrà in scena al Teatro Caio Melisso a partire da venerdì 14 settembre.
La sartoria spoletina del Teatro Lirico Sperimentale è guidata da Clelia De Angelis, che ha compiuto i suoi studi all’Istituto Europeo di Design (IED) di Roma e che si è formata al Teatro Lirico Sperimentale per poi lavorare al Teatro dell’Opera di Roma e al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Non si può dire quindi che non sappia cosa fare o che non impieghi tutta la sua esperienza e creatività nei vari progetti teatrali che man mano le si presentano.
La vivace operosità dell’atelier in questi giorni è dovuto in gran parte al fatto di dover ricavare anche dalla carta, uno dei materiale usati per gli abiti, una rigida geometria che ne esalti l’aspetto e la fattezza andando a riprodurre verosimilmente il modello Settecentesco. In questo caso, essendo un’opera buffa le sarte dovranno giocare sulla versatilità del nuovo tessuto di carta per creare una base ‘falsa’ e non fedele alla realtà storica del tempo. Il risultato dell’Intermezzo, mescolato a quello delle scene di Andrea Stanisci, anche regista dell’opera, dovrebbe così trasportare il pubblico in sala senza fatica nella storia tragicomica del libretto.
E’ un’opportunità molto importante quella che offre il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, non solo ai giovani cantanti ma anche alle professionalità dello spettacolo della città.
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Come i costumi de “La furba e lo sciocco”, così anche le scenografie dell’opera contemporanea “Lontano da qui” sono state realizzate a Spoleto, sia dallo staff tecnico dello Sperimentale sia dalla ditta Publi 2M di Marcello Moroni.
Lo Sperimentale è sì musica e arte, ma anche e soprattutto lavoro specialistico. Sarebbe infatti auspicabile che la Regione Umbria promuovesse attraverso il Fondo Sociale Europeo anche corsi specialistici di adeguata durata per formare quelle indispensabili figure tecnico-artigianali, quali sarte/i teatrali, macchinisti e tecnici, proprio a Spoleto così come accadeva negli anni Ottanta, quando proprio Spoleto e Modena erano i centri propulsori dell’attività formativa del personale tecnico teatrale.
Immagine di archivio
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