La Chiesa di Spoleto-Norcia accanto alle popolazioni colpite dal terremoto – I progetti della Caritas

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  • Drammatica la situazione delle opere della fede e dell’arte nella zona di Norcia e Preci

    L’archidiocesi di Spoleto-Norcia ringrazia ancora una volta Dio che le nuove e violente scosse di terremoto del 26 ottobre 2016 non hanno causato né vittime né feriti nelle zone di Preci e Norcia.

    Il servizio più importante della Chiesa: conforto e vicinanza alla gente. L’Arcivescovo tra i terremotati. La Chiesa anche questa volta è stata accanto alla popolazione attraverso don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, e don Marco Rufini, parroco di Norcia. E domani, sabato 29 ottobre, l’arcivescovo mons. Renato Boccardo sarà nelle zone colpite dal terremoto: il Presule ha anticipato il suo rientro in sede – era fuori Italia a predicare esercizi spirituali programmati da tempo – proprio per condividere con la gente questo ulteriore momento di prova; in questi due giorni, comunque, è sempre stato in contatto con i sacerdoti e con i suoi più stretti collaboratori. Ha ricevuto moltissime telefonate di solidarietà da diversi confratelli Vescovi, primo fra tutti il card. Gualtierio Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Mons. Boccardo rinnoverà ancora una volta l’affetto e la vicinanza della Chiesa alle popolazioni colpite dal terremoto, così come accade dal 24 agosto: una Chiesa che incoraggia, abbraccia, conforta e ricorda che l’unica cosa che mai crollerà è la fede in Cristo. Al mattino l’Arcivescovo sarà a Norcia; poi alle 12.30 condivide il pranzo con gli abitanti di Ancarano di Norcia nello spazio della pro-loco dove momentaneamente sono alloggiate diverse persone; poi, incontro con gli abitanti ospiti presso il centro della pro-loco a Campi e infine con la gente di Preci nello spazio messo a disposizione dalla Caritas. Non mancherà un sopralluogo a ciò che resta delle chiese. A tal proposito mons. Boccardo ribadisce il dolore per il patrimonio di fede e di arte perduto: la chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia è crollata; la facciata dell’Abbazia di S. Eutizio, con lo splendido rosone, non c’è più; la chiesa della Madonna delle Grazie a Campi Alto è sventrata; quella di S. Andrea sempre a Campi Alto è a rischio crollo da un momento all’altro; stessa sorte per la bella chiesa della Madonna Bianca ad Ancarano; altre chiese della parrocchia dell’Abbazia di S. Eutizio sono lesionate gravemente. In sostanza, nelle Valli Castoriana e Campania non c’è più una chiesa agibile.

    Chiese che non ci sono più. Questi edifici sacri erano il simbolo di un popolo e di un territorio, scrigni di spiritualità e di arte, luoghi della memoria e della speranza: ora non ci sono più. E se anche si dovessero in qualche modo recuperare, non saranno più come prima. Pensiamo alla splendida chiesa di S. Salvatore, già Pieve di Santa Maria, della quale abbiamo le prime notizie già nel 1115. Era composta da due edifici: il più antico, a sinistra, era del Trecento e fu costruito sulla preesistente pieve; nella seconda metà del ‘400 è stata aggiunta la parte destra. Nella parte sinistra c’era una monumentale iconostasi costruita nel 1463, composta da tre archi poggianti su due colonne ottagonali con capitelli a foglie d’acanto. In basso furono dipinti l’Annunciazione, la Pietà, le pie donne al Sepolcro e la scena della Resurrezione; negli archetti, gli Apostoli e la Madonna col Bambino. Una scalinata in pietra permetteva di raggiungere la parte superiore dell’iconostasi dove era venerato il miracoloso Crocifisso ligneo che diede il nuovo nome all’antica pieve. È difficile, poi, pensare all’Abbazia di S. Eutizio, uno dei complessi monastici più antichi d’Italia, frequentato da S. Benedetto, senza il suo splendido rosone sulla facciata, con agli angoli i quattro evangelisti. Anche l’edificio che si sviluppa di fianco alla chiesa è seriamente compromesso. Dinanzi a queste macerie le persone versano lacrime, sui loro volti è scolpito lo smarrimento di chi non ha più punti di riferimento, di chi sa che d’ora in poi la vita di queste valli sarà completamente diversa.

    A Norcia il nuovo sisma ha aggravato la già preoccupante situazione delle chiese (su tutte la concattedrale di S. Maria e la basilica di S. Benedetto) e creato nuovi danni: la facciata della chiesa della Madonna delle Grazie è crollata in buona parte, così come si è ulteriormente aggravata la situazione della chiesa del Crocifisso e del monastero delle Benedettine di S. Antonio.

    Forse qualcosa si poteva salvare.Accanto al dolore di non disporre più delle chiese, c’è molto rammarico in Archidiocesi: il parroco dell’Abbazia di S. Eutizio, don Luciano Avenati, più volte dal sisma del 24 agosto ha segnalato alla Sovrintendenza le precarie condizioni dell’Abbazia e della chiesa di S. Salvatore e la necessità di intervenire per metterle in sicurezza. «Purtroppo – dice – non sono stato ascoltato. È opportuno rivedere le modalità dei sopralluoghi e dell’individuazione delle priorità». Tutto ciò è stato riferito da don Avenati e da don Sem Fioretti, vicario episcopale per l’amministrazione della Curia, nel corso della riunione che si è tenuta a Norcia la sera del 27 ottobre alla presenza del Commissario del Governo per il terremoto Vasco Errani, del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, della Sovrintendente Marica Mercalli, dei rappresentanti delle Province di Perugia e Terni e dei Sindaci del territorio.

    I progetti Caritas e la visita del card. Bagnasco. Intanto martedì 8 novembre, a Norcia, è previsto un incontro tra l’Arcivescovo e una delegazione di Caritas Italiana per fare il punto sulla costruzione, in uno spazio da identificare anche con il Comune, di un Centro di Comunità, ovvero un luogo che possa fungere da Centro pastorale per l’intera zona, in considerazione del fatto che tutte le chiese sono inagibili, così come pure i locali per la catechesi, per le attività con i giovani, per la Caritas e per altri servizi pastorali. Nella stessa giornata mons. Boccardo, insieme naturalmente al direttore della Caritas diocesana Giorgio Pallucco, incontrerà, sempre nella città di S. Benedetto, le delegazioni regionali Caritas che si sono gemellate con la Caritas di Spoleto-Norcia a seguito del sisma: Triveneto, Campania e Sardegna. Insieme si farà il punto della situazione e s’individueranno le principali emergenze da affrontare con le risorse messe a disposizione per le popolazioni della Valnerina. «Questi incontri – sottolinea l’Arcivescovo – sono dei bellissimi segni di comunione ecclesiale; ci sottolineano che non siamo soli, che la Chiesa italiana è al nostro fianco». A dimostrazione di ciò, il giorno seguente, mercoledì 9 novembre sarà tra i terremotati di Norcia, S. Pellegrino e a questo punto immaginiamo anche di Campi, Ancarano e Preci il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Genova.BANNER-DUE-MONDI

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