Il 24 dicembre è una data tristemente impressa nella memoria degli abitanti di Agliano di Campello sul Clitunno. Lo splendido borgo che guarda i Sibillini ed il Serano fu teatro, alla vigilia di Natale del 1943, di un sanguinoso eccidio ad opera dei nazi fascisti in cui vennero trucidati cinque inermi abitanti, tra cui un diciannovenne barbiere di origini fiorentine sfollato nel piccolo paese . Per non dimenticare tanto orrore ed il sangue versato per la libertà del nostro Paese, il prof. Germano Cilento ha realizzato una scultura che, dopo lunghe vicissitudini, ha trovato collocazione nella fonte all’ingresso del paese per volontà dell’Associazione “Amici di Agliano”. Ed è lo stesso scultore spoletino, conosciutissimo in campo regionale e nazionale per la sua attività di allenatore di atletica leggera, e che ha insegnato ad intere generazioni di studenti spoletini, ad illustrare la sua opera. “Ricordare queste vittime è stato per me un dovere ed un onore – dice Cilento -. Con questa opera spero di aver dato il mio contributo a rendere vivo nelle future generazioni il senso della memoria, e della storia scritta con il sangue versato dai nostri Martiri. Ringrazio, quindi, l’Associazione “Amici di Agliano” e le famiglie Campana e Stocchi, che hanno voluto riservare uno spazio importante a questa mia Opera: bassorilievo astratto di sintesi realizzato per onorare i Martiri di Agliano”.
Renzo Berti
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